28.2.13

"Come un gigante addormentato lentamente alza la testa"

Io sono Joaquin,
perduto in un mondo di confusione:
Sono Joaquín, perso in un mondo di confusione,
catturato nel vortice di una società dei gringo,
confuso dalle regole, disprezzato dagli atteggiamenti,
soppresso con la manipolazione, e distrutto dalla società moderna. (...)
Mi guardo.
Guardo i miei fratelli.
Ho versato lacrime di dolore. Ho seminato odio.(...)

Sono Cuauhtémoc, fiero e nobile,
leader degli uomini, re di un impero civile
al di là dei sogni dello spagnolo Cortés (...)

Io sono il principe Maya.
Sono Nezahualcoyotl, grande capo dei Chichimechi.
Io sono la spada e la fiamma di Cortes il despota
e sono l'aquila e il serpente della civiltà azteca.
Ho posseduto la terra fin dove arrivava lo sguardo
l'ho potuta vedere sotto la Corona di Spagna,
ho faticato sulla mia terra e ho dato il mio sudore e sangue indio
per i capi spagnoli che dominavano con la tirannia sull'uomo e
la bestia e su tutto ciò che era in piedi (...)

L'uguaglianza non è che una parola-
Il trattato di Hidalgo è stato rotto
e non è che un'altra promessa non mantenuta.
La mia terra è perduta
e saccheggiata,
la mia cultura è stata violentata. (...)

Hanno visto di buon occhio il nostro stile di vita
e hanno preso ciò che potevano sfruttare.
Hanno ignorato la nostra arte, la nostra letteratura, la nostra musica, -
Così ci hanno lasciato le reali cose di valore
e preso con loro la propria distruzione
per la loro avidità e avarizia. (...)

Sono Joaquin.
Devo lottare
questa battaglia e vincerla
per i miei figli, loro
devono sapere da me
chi sono. (...)

Io sono ancora qui!
Sono sopravvissuto alla fatica e alla schiavitù dei campi.
Sono vissuto
nelle periferie della città
nei sobborghi di bigottismo
nelle miniere di snobbismo sociale
nelle carceri dello sconforto
nel fango dello sfruttamento
e nel feroce odio razziale.
E ora al suono delle trombe,
la musica del popolo suscita la Rivoluzione.
Come un gigante addormentato lentamente
alza la testa
al suono di
piedi marcianti
chiedono a gran voce
i ritornelli dei Mariachi (...)

Dolci occhi marroni sono in attesa di una
vita migliore.
E in tutti i fertili terreni,
nelle pianure aride,
nei villaggi di montagna,
nel fumo delle città,
iniziano a MUOVERSI.
La Raza!
Messicano!
Spagnolo!
Latino!
Chicano!
O in qualunque modo mi chiami,
Ho lo stesso aspetto
Provo le stesse cose
Piango e canto allo stesso modo.

Sono le masse del mio popolo e
mi rifiuto di essere assorbito.
Io sono Joaquin...
                                                                                         Rodolfo "Corky" Gonzáles

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