22.2.13

Torino - Portiamo il C.I.E. nel salotto della città

La costante offensiva condotta dalle istituzioni statali nei confronti dei poveri, dei migranti, degli sfruttati ha avuto una fase di inasprimento quando, precedute da una campagna elettorale bipartisan all'insegna delle ordinanze anti-lavavetri e delle crociate contro “zingari” e "clandestini", le elezioni politiche 2008 hanno consegnato l'Italia al governo pseudofascista PdL-Lega.

Tale governo ha dispiegato una serie di provvedimenti (i cosiddetti Pacchetti Sicurezza) palesemente volti a difendere i privilegi dei più ricchi fomentando la guerra tra poveri e l'odio verso il diverso e lo straniero: l'introduzione del reato di clandestinità, l'aumento dei tempi di detenzione nei CIE, le ronde dei militari, i controlli asfissianti nelle strade, sui mezzi pubblici, nei campi rom.

Provvedimenti applicati spesso con brutalità dal braccio armato dello stato, come dimostrano i morti durante inseguimenti o pestaggi di polizia, i casi di morte o suicidio di migranti fuori e dentro i CIE, nelle carceri, nelle camere di sicurezza delle questure, fino ad arrivare alla barbarie dei respingimenti in mare che hanno accompagnato le già tristemente note cronache degli affondamenti dei barconi carichi di uomini donne e bambini diretti verso le coste italiane.

Moltissime persone in tutta Italia si sono indignate e molte si sono mosse per resistere a questa offensiva, cercando di contrastare concretamente le misure del Pacchetto Sicurezza insieme a coloro che in prima persona ne subivano l'applicazione.

Per quanto riguarda la città di Torino, la sera del 23 maggio 2008, mentre a Roma veniva approvato il primo Pacchetto Sicurezza, nel CIE di corso Brunelleschi Fatih Nejl, 41 anni, tunisino, si è sentito male; nonostante le grida di allarme dei suoi compagni di reclusione il personale in turno della Croce Rossa lo ha lasciato agonizzare fino alla morte. Nei giorni seguenti il direttore del CIE, il colonnello della Croce Rossa Antonio Baldacci (tuttora in carica), ha difeso il mancato soccorso da parte dei suoi dipendenti affermando che i compagni di cella erano poco credibili perchè "abituati a mentire" in quanto clandestini. Compagni di cella repentinamente espulsi dall'italia nei giorni successivi in quanto scomodi testimoni dell'accaduto.

A partire dal presidio sotto il CIE di domenica 25 maggio, nato in risposta alla notizia della morte di Fatih, decine di iniziative di lotta si sono susseguite in città. Una parte è stata promossa dalla cosiddetta "assemblea antirazzista", sciolta nel maggio 2009 e il cui sito (www.autistici.org/assembleaantirazzistatorino) seppure incompleto è un'utile fonte per la ricostruzione di quanto accaduto all'epoca. Molte altre iniziative sono state portate avanti da singoli o altri gruppi di compagni/e.

Per frenare la mobilitazione nel febbraio 2010 la Procura di Torino ha ottenuto delle misure cautelari a carico di alcuni attivisti/e formulando l'ardita ipotesi di un'associazione a delinquere, ipotesi poi caduta nei mesi successivi. Ora, a quasi cinque anni dalla morte di Fatih, è imminente l'apertura del processo nei confronti di (complessivamente) 67 compagni/e coinvolti a vario titolo nelle specifiche iniziative, processo a quanto pare ostinatamente voluto da alcuni magistrati, che per appesantire il carico hanno inserito anche episodi non direttamente inerenti la lotta antirazzista. Inoltre, forse allo scopo di ottenere un effetto di aumento delle eventuali condanne, il processo è stato artificiosamente suddiviso in due tronconi: il primo si apre il 27 febbraio ore 9 aula 46, il secondo il 17 giugno ore 9 aula 55, sempre al Tribunale di Torino.

Segue un elenco delle iniziative di lotta contestate. Al netto di alcuni episodi marginali che riguardano singoli compagni, si tratta di un elenco di 41 eventi, racchiusi nel periodo tra il maggio 2008 e il gennaio 2010. Di questi, 20 sono presìdi sotto il CIE di corso Brunelleschi.

In stampatello gli episodi del troncone di febbraio, in corsivo quelli di giugno:

- 25 maggio 2008 presidio sotto al CIE
- 2 giugno presidio sotto casa del direttore del CIE Antonio Baldacci (Chieri via Zandonai 8)
- 6 giugno contestazione a Baldacci all'inaugurazione del centro Croce Rossa di Settimo
- 18 giugno presidio sotto casa del dirigente della Croce Rossa Antonino Calvano (via XX Settembre 65)
- 28 giugno presidio al CIE
- 29 giugno presidio al Museo Egizio di Torino per denunciare l'uccisione di due lavoratori immigrati da parte del padrone
- 17 luglio contestazione a Ilda Curti in Piazza d'Armi per sgombero rom da una palazzina occupata
- 17 luglio presidio serale al CIE
- 6 agosto manifesti contro la polizia a corteo per la morte di Aiad, minorenne magrebino annegato nel Po durante un inseguimento
- 19 agosto presidio serale al CIE
- 25 agosto presidio al CIE

- 30 agosto presidio serale al CIE
- 11 ottobre scritte contro i militari a Porta Palazzo
- 10 novembre boicottaggio farmacia-spia piazza Statuto 4
- 12 dicembre occupazione consolato greco dopo l'uccisione di Alexis da parte di un poliziotto ateniese
- 14 febbraio 2009 presidio serale al CIE
- 19 febbraio presidio al CIE
- 21 febbraio presidio al CIE
- 28 febbraio manifestazione contro il Pacchetto Sicurezza (telecamere oscurate e scritte sui muri)
- 20 marzo presidio davanti alla lavanderia del personale Croce Rossa del CIE
- 21 marzo irruzione con secchiata di merda al ristorante il Cambio
- 6 aprile presidio al CIE
- 13 maggio presidio al CIE
- 24 maggio azione davanti alla sede provinciale della Lega Nord (via Poggio)
- 26 maggio corteo spontaneo in Barriera contro arresto nel pomeriggio di quattro compagni/e
- 9 giugno presidio al CIE
- 21 giugno volantinaggio in difesa del mercato abusivo di Porta Palazzo
- 23 agosto presidio al CIE
- 6 settembre contestazione festa nazionale Lega Nord a Torino Esposizioni
- 8 settembre occupazione e assemblea alla sede regionale Croce Rossa via Bologna
- 11 settembre contestazione a dirigente CGIL Chiaromonte in via Pedrotti per sue dichiarazioni in difesa aguzzini Croce Rossa
- 11 settembre presidio al CIE
- 13 settembre presidio al CIE
- 19 settembre occupazione Croce Rossa Moncalieri
- 28 settembre presidio serale al CIE
- 8 ottobre presidio contro sorveglianza speciale e Lega Nord (largo Saluzzo)
- 28 ottobre presidio al CIE
- 4 novembre presidio al CIE
- 6 novembre presidio al CIE (danneggiamento telecamera)
- 28 novembre presidio al CIE
- 25 gennaio 2010 occupazione sede Lega Nord largo Saluzzo

Al di là dei singoli episodi e dei capi d'imputazione ad essi correlati è evidente che tutto questo è un unico processo politico dove lo stato cerca di mettere sotto accusa la pratica antirazzista, ovvero le iniziative che cercano in qualche modo di frenare concretamente la guerra contro i poveri e gli immigrati portata avanti dalle classi più abbienti con l'appoggio di polizia e magistratura.

Questa pratica antirazzista in realtà non si è mai fermata nè si fermerà in quanto è determinata dalla stessa situazione sociale, e non sarà certo un processo a cambiare le cose.

Anzi casomai è la controparte a dover essere messa sotto accusa, dentro e fuori dal tribunale, per tutte le ingiustizie di cui si è resa e si rende responsabile, dalla morte di Fatih a tutto il resto.

Pertanto si invita tutti/e a sostenere le ragioni dell'antirazzismo e a rilanciarne le pratiche, partecipando ai vari percorsi di mobilitazione in programma a Torino.

TI RICORDI DI FATIH?

Antirazzisti contro la repressione  


fonte: SI-Cobas.org

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