29.12.13

Il massacro di Wounded Knee

Wounded Knee era il nome di un torrente del Sud Dakota vicino alla riserva indiana di Pine Ridge. Alla fine del decennio del 1880, i Sioux iniziarono a praticare una religione basata sugli insegnamenti di Wowoka un capo indiano che fondò il "Movimento della Danza del Fantasma" che prometteva attraverso una danza rituale di avvicinarsi agli spiriti indiani; questo gli avrebbe consentito di recuperare le loro terre, gli antenati sarebbero tornati, i bianchi sarebbero scomparsi e infine avrebbero potuto godere di un futuro di pace e prosperità duratura.
I coloni bianchi, nel frattempo, spaventati da questi rituali chiesero l'intervento federale. La polizia della riserva credette che il capo indiano Toro Seduto fosse l'istigatore di una ribellione imminente, e lo uccise quando egli resistette all'arresto. I suoi seguaci fuggirono al campo del capo Grande Piede
Il Settimo Cavalleria costrinse i Sioux a fermarsi in un accampamento sul Wounded Knee circondati dalle mitragliatrici. Il 29 dicembre 1890 un colpo risuonò all'interno del campo subito l'esercito del governo degli Stati Uniti cominciò a sparare indiscriminatamente contro tutto l'accampamento. I soldati uccisero 150 Sioux, tra cui donne, bambini e uomini disarmati. Coloro che sfuggirono al massacro furono perseguitati e uccisi.

Gli ufficiali responsabili della strage ricevettero venti medaglie al valore militare.

14.12.13

"E' dappertutto attorno a noi!"

 
 (...)"Quale sfinge di cemento e alluminio gli ha spaccato il cranio e ha mangiato
i loro cervelli e la loro immaginazione?
Moloch! Solitudine! Sporco! Bruttezza! Ashcan e dollari irraggiungibili!
Bambini urlanti sotto trombe delle scale! Ragazzi che gemono negli eserciti!
Vecchi che piangono nei parchi!
Moloch! Moloch! Incubo di Moloch! Moloch il senza amore! Moloch
Mentale! Moloch il grande giudicatore di uomini!
Moloch il carcere incomprensibile! Moloch prigione senz'anima ossa in croce
e Congresso di dolori! Moloch i cui edifici sono sentenze!
Moloch la vasta pietra della guerra! Moloch i governi
stupefatti!
Moloch la cui mente e' puro meccanismo! Moloch il cui sangue e' denaro
che corre! Moloch le cui dita sono dieci eserciti! Moloch il cui petto
e' una dinamo cannibale! Moloch il cui orecchio e' una tomba fumante!
Moloch i cui occhi sono mille finestre schermate! Moloch i cui grattacieli
si ergono nelle lunghe strade come innumerevoli Geova! Moloch le cui
fabbriche sognano e stridono nella nebbia! Moloch i cui fumaioli e
antenne coronano le citta'!
Moloch il cui amore e' infinito olio e pietra! Moloch la cui anima e' elettricita'
e banche! Moloch la cui poverta' e' lo spettro del genio! Moloch
il cui destino e' una nuvola di idrogeno asessuato! Moloch il cui nome e' la
Mente!
Moloch nel quale siedo solitario! Moloch nel quale sogno Angeli! Pazzia nel
Moloch! Bocchinaro nel Moloch! Senzamore e senzauomo nel Moloch!
Moloch che e' penetrato presto nella mia anima! Moloch nel quale sono coscienza
senza corpo! Moloch che mi ha terrorizzato via dalla mia estasi naturale!
Moloch che io abbandono! Svegliati Moloch! Luce che urla dal cielo!
Moloch! Moloch! Appartamenti robot! sobborghi invisibili! tesori di scheletri!
capitali cieche! manifatture diaboliche! nazioni spettrali! manicomi 
invincibili! cazzi di granito! bombe mostruose!
Si sono rotti la schiena per sollevare Moloch al Cielo! Pavimenti, alberi, radio,
tonnellate! sollevando la citta' al Cielo che esiste ed e' dappertutto attorno a noi!
Visioni! presagi! allucinazioni! miracoli! estasi! portati via dal fiume americano!
Sogni! adorazioni! illuminazioni! religioni! l'intero bastimento di stronzate emotive!
Cambiamenti radicali! al fiume! capriole e crocifissioni! via con la corrente!
Esaltazioni! Epifanie! Disperazioni! Suicidi e grida di animali di dieci
anni! Menti! Nuovi amori! Generazione ribelle! giu' sugli scogli del Tempo!
La benedetta risata autentica nel fiume! L'hanno vista tutti! gli occhi selvatici! le benedette grida!
Hanno dato l'addio! Sono saltati dal tetto! nella solitudine! facendo ciao!
portando fiori! Giu' nel fiume! nella strada!"(...)

                                                                                                   Allen Ginsberg

11.12.13

Roma, 8-12-2013: "Sher Khan cerca...casa, salario, cittadinanza"

A conferma della vitalità sociale che contraddistingue attualmente la capitale, ieri la lotta per la casa a Roma non si è espressa solo con l'occupazione di un edificio ex Inail al quartiere Parioli, presto sottoposta a sgombero.
In un'altra parte della città, nel primo pomeriggio, si è svolta una manifestazione promossa dal gruppo "Sher Khan Cerca Casa". Partito da Piazza della Marranella, a Torpignattara, e culminato nel quartiere Pigneto, il corteo ha attraversato viuzze e viali, in una suggestiva alternanza tra case basse e palazzoni, tipica di quest'area fortemente caratterizzata in senso multietnico.
La scelta della location è stata quanto mai azzeccata. Infatti, la manifestazione, partecipata da oltre 200 persone, ha visto non solo la presenza di un combattivo gruppo di italiani, perlopiù giovanissimi, ma anche quella di una cospicua componente immigrata.
Del resto, l'unità tra sfruttati d'ogni dove è stato il tema dominante del corteo, richiamato nei volantini, negli interventi al megafono e negli striscioni.
A partire da quello d'apertura: "Stop sgomberi e razzismo, Sher Khan cerca...casa, salario, cittadinanza". Cui seguiva un significativo "Mai più morti in mare e senza tetto, lo Stato non deve negare la vita".
Ma non mancava uno striscione dell'Ulama Council of Italy, espressione di quella rivendicazione della libertà di culto che è sempre stata presente - a Roma - nelle iniziative degli immigrati e che continua ad essere attuale in un contesto in cui la politica alimenta di continuo campagne islamofobiche.
Dunque, la stessa composizione sociale del corteo si è tradotta in una pluralità di voci e discorsi, però mai slegati fra loro. Lo testimonia l'intervento di un mediatore culturale senegalese, che ha invitato gli italiani a superare i luoghi comuni nei confronti di coloro che non sono più da considerarsi "altri" bensì soggetti portatori degli stessi bisogni e degli stessi problemi di tanti "nativi".
E lo conferma la denuncia - effettuata da Bachcu dell'Associazione Dhuumcatu - di quelle aggressioni imperialiste camuffate da "atti umanitari", che non solo costringono milioni di persone ad abbandonare i paesi d'origine, ma, negli stessi stati occidentali che le attuano, sottraggono risorse che potrebbero essere impiegate per le politiche sociali.
Dal canto loro, i ragazzi del gruppo "Sher Khan Cerca Casa" non si sono limitati a sottolineare che i due sgomberi sin qui subiti non hanno ridotto la loro volontà di lotta, ricordando che la battaglia per il diritto all'abitare è parte integrante del conflitto sociale che oggi si dispiega nel paese, spesso al di fuori delle compatibilità vigenti, come testimoniano i casi degli autoferrotranvieri dell'AMT di Genova e dei facchini della logistica.
Ma forse il principale collante della manifestazione è stato il ricordo di un grande combattente per i diritti degli immigrati: Sher Khan, morto a piazza Vittorio nel dicembre del 2009.
Per il freddo ma anche - e soprattutto - perché debilitato dal periodo di detenzione nel CIE di Ponte Galeria che gli ha voluto riservare lo Stato italiano. 
 
Il Pane e le rose - Collettivo redazionale di Roma
 

7.12.13

[Milano] Domenica 15 Dicembre – Assemblea pubblica – Siamo tutti facchini, significato e prospettive di una lotta operaia


Da qualche anno i facchini della logistica hanno alzato la testa e aperto una stagione di lotta: spesso dura, orgogliosa, di difesa del salario e delle normative di lavoro, di conquista di dignità, di opposizione all’arroganza padronale in decine e decine di magazzini che smistano tutto ciò che noi consumiamo in Lombardia, Veneto , Emilia, Piemonte, Marche, Lazio e si estendono a macchia d’olio, organizzate da SiCobas e ADL Cobas.
A nulla è valsa la repressione padronale, con decine di licenziamenti, e quella statale, con centinaia di denunce e processi in corso (Origgio e Basiano).
Ma gran parte della classe lavoratrice continua a lavorare a testa china, sprofondando in condizioni di lavoro e salariali sempre peggiori, seppur ci sono recenti esempi che vanno nella direzione opposta.
Le lotte della logistica stanno già “contagiando” il resto della classe lavoratrice (vedi i tranvieri di Genova). Hanno però bisogno di darsi una prospettiva politica anticapitalista che favorisca l’unificazione e l’allargamento del fronte di lotta.
UNITI SI VINCE!
SABATO 14 DICEMBRE 2013 ORE 15
presso l’ Ass. “Eguaglianza & Solidarietà”, via Cadibona 9 Milano (Porta Vittoria-Molise)
Assemblea Pubblica
Sarà presente Aldo Milani, Coordinatore Nazionale del SI Cobas

promuovono: Comunisti per l’Organizzazione di Classe, Gruppo Comunista Rivoluzionario

Combat-coc.org

4.12.13

Il senso dell'avere

"La proprietà privata ci ha resi così ottusi ed unilaterali che un oggetto è considerato nostro solo quando lo abbiamo e quindi quando esso esiste per noi come capitale o è da noi immediatamente posseduto, mangiato, bevuto, portato sul nostro corpo, abitato etc., in breve quando viene da noi utilizzato... Al posto di tutti i sensi fisici e spirituali è quindi subentrata la semplice aliena­zione di tutti questi sensi, il senso dell'avere"
 
                                                                                                                     Karl Marx