10.2.13

"Settecento mani si alzarono insieme"

A Flint durante lo sciopero di due anni fa, settecento bianchi del Sud, imbevuti sin dall'infanzia di pregiudizio razziale, si sono trovati assediati nell'edificio della General Motors con un nero tra loro. Quando è arrivato il momento del primo pasto, il nero, sapendo chi e cosa erano i suoi compagni, si tenne in disparte. Immediatamente fu proposto che tra gli scioperanti non doveva esserci nessuna discriminazione razziale. Settecento mani si alzarono insieme. Di fronte al nemico di classe gli uomini hanno riconosciuto che i pregiudizi razziali erano una cosa di secondaria importanza a cui non poteva essere consentito di arrestare la loro lotta. Il nero è stato invitato a prendere il suo posto per primo, e quando la vittoria fu raggiunta, nella marcia che festeggiava la vittoria fuori dalla fabbrica, sempre a lui venne lascato posto in prima fila. Questo è l'anticipazione del futuro. In Africa, in America, nelle Indie Occidentali, su scala nazionale e internazionale, milioni di neri alzeranno la testa, per scrivere alcuni dei capitoli più colossali ed eccezionali nella storia del socialismo rivoluzionario.

                                                    C.L.R. James, "“The Revolution and the Negro”, 1939

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