22.2.13

"Da occidente cadeva neve rossa"

Vladimir Vladimirovič Majakovskij non condivide l'entusiasmo per l'entrata in guerra del suo paese nell'agosto del 1914: il conflitto porterà solo dolore e morte

La guerra è dichiarata


Edizione della sera! della sera!
Italia! Germania! Austria!!»
« E sulla piazza, tetramente listata di nero,
sprizzò uno zampillo di sangue purpureo! .
Il muso a sangue si ruppe un caffè,
imporporato da un urlo ferino:
«lntossichiamo col sangue i giuochi del Reno!
li tuono dei cannoni sui marmi di Roma!».
Dal cielo, lacerato sulla punta delle baionette,
sgocciolavano lacrime di stelle, farina in un setaccio,
e la pietà gridava, pestata dalle suole:
«Ah, lasciatemi, lasciatemi, lasciatemi!».
Sul piedistallo sfaccetiato i generali di bronzo
supplicavano: «Liberateci e noi andremo!».
Scalpitavano i baci della cavalleria in partenza,
e i fanti volevano la vittoria assassina.
Alla città ammucchiata, mostruosa venne in sogno
la voce di basso del cannone sghignazzante;
da occidente cadeva neve rossa
in brandelli- succosi di carne umana.
Si gonfiava nella piazza una compagnia dietrp l'altra,
sulla sua fronte irata le vene erano turgide!
«Aspettate, tergeremo le spade
sulla seta delle cocottes!! nei viali di Vienna!».
Gli strilloni si sgolavano: «Edizione della sera!
.Italia! Germania! Austria!».
Ma dalla notte, listata tetramente di nero,
sprizzava uno zampillo di sangue purpureo.

                                                                 Vladimir Vladimirovič Majakovskij, 1914

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