19.2.13

Le parole di Belaid: "non ci abbatteranno!"

Abbiamo tradotto uno degli interventi pubblici più recenti di Chokri Belaid. Su di lui la stampa italiana ha detto di tutto, definendolo a volte genericamente leader laico e altre addirittura leader di Nida Tounes (la formazione politica che unisce la peggio feccia benalinista con gli intramontabili “notabili” bourguibisti). Belaid era un compagno della sinistra rivoluzionaria tunisina, marxista, e protagonista, insieme a tanti e tante altre, delle lotte contro i regimi sanguinari succedutesi in Tunisia dalla sua indipendenza ad oggi. Le parole di Belaid che abbiamo tradotto in lingua italiana spiegano perfettamente la personalità e l'identità politica che interpretava. Difficilmente dopo aver letto questo breve testo ci si può stupire se a salutarlo nelle strade della capitale siano scesi in piazza più di un milione e mezzo di tunisini e tunisine, e se dopo pochissime ore dalla sua morte, numerosi palazzi delle istituzioni e sedi del partito di Ennahdha sono state date alle fiamme e saccheggiate. Non stupisce neanche che il partito islamista al potere per rispondere alle manifestazioni di massa che hanno coinvolto tutto il paese dopo l'omicidio di Belaid, non riesca a raccattare e mobilitare più di 7000 manifestanti. Chokri Belaid aveva ragione : “non ci abbatteranno!”. Nel testo si fa riferimento ad alcune delle diverse città recentemente teatro di rivolte e manifestazioni represse nel sangue. Ricorre spesso il riferimento ai fatti di Silana, dove, lo scorso autunno, durante uno sciopero cittadino e una manifestazione di massa la polizia sparò con il fucile a pallettoni, ferendo gravemente e accecando numerosi manifestanti.

"Il Fronte Popolare li intimorisce perché è unito al nostro popolo, è unito alle nostre famiglie e alla nostra gente di Silana, come lo era a Sidi Bouzid, come lo era a Omran, come lo era a Matar, come lo era a Abou Sallam, come lo era a Gafsa, come lo era a Kesserine, come lo era a Gabese e come lo sarà in tutte le città della nostra gente.
I giorni dell’ingiustizia sono finiti! I giorni della paura sono finiti! Ora la paura sarà dalla parte di questo governo ingiusto, di questo governo della vergogna, di questo governo miserabile, di questo governo di servi. Siete voi che dovete tremare oggi! E noi diciamo a chi ha dato l’ordine di aprire il fuoco ai figli di Silana, a questi criminali diciamo che vi cattureremo! Vi processeremo! E ve la faremo pagare tutta!

Io non mi arrenderò finché il percorso di questa rivoluzione non raggiungerà tutti gli obbiettivi che il nostro popolo si è dato!

È importante seguire il programma in modo da raggiungere una Tunisia moderna, una Tunisia rivoluzionaria, una Tunisia giusta!

Al governo della sofferenza, noi diciamo che è più debole di quelli che vuole opprimere!

La nostra lotta oggi è solo una pagina del libro, un passo del nostro cammino!

Quello che è successo a Siliana, a Jandouba, a Kaf, a Susa, a Mistir, a Sfax e nella capitale rimarrà come “una spina nella loro gola” perché difenderemo la nostra gente affinché si possa garantire la libertà, il progresso, la democrazia e la giustizia sociale.

Continuiamo a rimanere uniti, mano nella mano, credendo nel popolo e con la nostra bandiera alzata!

Non ci abbatteranno!"
Il video con la registrazione dell'intervento di Belaid in lingua araba

fonte: Infoaut.org

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