22.3.13

Horacio Zebellos, un insegnante del popolo

Sabato 20 marzo 1943, nel distretto di Carumas , provincia di Mariscal Nieto nel dipartimento di Moquegua nasce Nicéforo Horacio Zeballos Gámez, terzo di otto figli.
Suo padre, don Celerino Zeballos Medina, agricoltore e commerciante, ha avuto molti incarichi pubblici, come governatore, sindaco, giudice di pace, ecc. Muore in un tragico incidente quando era di ritorno da una visita a Horacio in prigione, a seguito della repressione contro lo sciopero prolungato dei maestri nel 1979.
Sua madre, Sabina Gámez Melgarejo, era una donna generosa e dal carattere forte,  impegnata anch'essa nelle lotte degli insegnanti e del popolo. Così è ricordata nella canzone di San Fernando  a lei dedicata: "Sono venuta a prendere il posto della lotta che apparteneva a mio figlio Horacio, perché lui è vostro, del popolo, e ora non mi appartiene". Accompagnò sempre il suo Horacio, fino a quando il suo cuore smise di battere il 28 dicembre 1979.  Non era neanche passato un mese dalla morte di don Celerino, suo compagno.

Nel 1955 all'età di 12 anni, Horacio entra nell'istituto nazionale "La Libertad", che in seguito divenne la "Grande Unità Scolastica Simón Bolívar". Finiti gli studi secondari si stabilisce ad Arequipa ed entra nella "Scuola Normale di Varones de la Salle"dove insegna. Ha sempre voluto lavorare fuori città, e una volta disse:"Un buon insegnante va nei villaggi remoti, dove i governi dimenticano che ci sono dei bambini".
Si unisce all'ANEA (Associazione Nazionale Scrittori ed Artisti) di Arequipa, fa amicizia con poeti, studiosi, politici e artisti come Guillermo Mercado, Pastore Pedro Luis Gonzales, Eduardo Gomez Becerra, Jose Villalobos Ampuero, Rebaza Teodoro Nunez, Carlos de la Riva, ecc.
Viene nominato direttore-docente presso la scola elementare N°9678 nel villaggio di Pitay, nel distretto di Santa Isabel de Siguas, a 110 km dalla provincia di Arequipa; qui per insegnare trova solo un locale fatto di canne e fango mentre nel villaggio non aveva nè un alloggio dove dormire nè un posto dove mangiare. Durante la sua "gestione" costruisce i locali della scuola, a cui si aggiunge presto un campo sportivo, acquista dei vecchi strumenti di una banda musicale e assieme alla comunità del villaggio costruisce un punto medico che prende il posto di quello che distava a  5 km dalla strada che portava al villaggio di Pitay.
Dopo due anni, si trasferisce nella scuola elementare del distretto Sabandía, poi a Calle San Pedro, dove viene dichiarato "personale eccedente" a causa della sua attività sindacale e viene trasferito nella "Scuola della Repubblica Argentina".
Horacio comincia la sua attività sindacale nel Sindacato dei maestri elementari di Arequipa formando con altri otto maestri il "Movimento Indipendente di Unificazione Scolastica" facendo vincere le elezioni alla corrente sindacale nel periodo 1969-1971; in questi anni guida la "Quinta Assemblea Provinciale dei Maestri elementari di Arequipa" dove viene eletto presidente; viene creata la prima "Università Magistrale per il Popolo".
La lotta per l'unificazione del sindacato degli insegnanti avviene  nei giorni 1,2 e 3 del luglio 1971 nel "Congresso di Unificazione" oltrepassando le differenze corporative dei diversi livelli di insegnamento per arrivare a formare il "Sindacato Unico dei Professori di Arequipa" SUPRA; Horacio ne viene eletto Segretario Generale e come tale partecipa al Congresso di unificazione dell'insegnamento nazionale che si tiene a Cuzco.
Nel luglio del 1972, dopo una grande mobilitazione nazionale, gli insegnanti si riuniscono a Cuzco nel "Grande Congresso di Unificazione" fondando il Sindacato Unico dei Lavoratori dell'Educazione del Perù (SUTEP), Horacio viene eletto Primo Segretario.
Come dirigente sindacale, sconta la repressione e l'incarceramento, nel mese di ottobre del '73 assieme ad altri dirigenti arrestati, viene confinato nella colonia penale del SEPA nella giungla peruviana per circa otto mesi, e liberato il 13 giugno 1974 dopo numerose giornate di lotta degli insegnanti e del popolo peruviano. In quest'occasione dice:"La libertà che oggi mi è concessa è la libertà di continuare a lottare."
Nel Congresso di Puno del 1978, il SUTEP lo elegge nuovamente suo segreatrio generale, viene organizzato uno sciopero  per l'8 di maggio che durerà 81 giorni resistendo alla dittatura militare, e che si conclude con il riconoscimento del sindacato e con aumenti salariali per tutto il corpo insegnanti.
Il 4 giugno del 1970 riprende lo sciopero sospeso l'anno prima, per il rifiuto della dittatura a riconoscere quanto essa stessa aveva promesso durante la lotta degli 81 giorni. La dittatura tenta di decapitare il sindacato arrestando e imprigionando i suoi dirigenti, compreso Horacio che a causa della sua cattiva salute  viene portato al carcere dell'ospedale della polizia. Lo sciopero dura 120 giorni e sarà un fattore determinante nella lotta per la democrazia in Perù che si conclude nel 1980.
Horacio muore a Lima nel 1984.
Ogni anno il 7 di marzo in tutto il Perù la figura di Horacio viene omaggiata per una vita dedicata all'insegnamento, ai lavoratori e al popolo, divenendo il simbolo delle lotte degli insegnanti.

CG

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