7.8.13

"Ci chiamano ladri e banditi"



Il mio nome è Assata Shakur (nome da schiava joanne chesimard), e sono una rivoluzionaria. Una rivoluzionaria Nera. Ciò significa che ho dichiarato guerra a tutte le forze che hanno violentato le nostre donne, castrato i nostri uomini e tenuto i nostri bambini con lo stomaco vuoto. Ho dichiarato guerra ai ricchi che prosperano sulla nostra povertà, ai politicanti che ci  mentono coi volti sorridenti, a tutti i robot senza cuore e cervello, che proteggono loro e le loro proprietà.
Sono una rivoluzionaria nera, e, come tale, sono una vittima di tutta l'ira, l'odio e l'infamia di cui l'Amerika è capace. Così come tutti gli altri rivoluzionari neri, l'Amerika sta cercando di linciarmi. (...)

L'aspettativa di vita per le masse nere è molto più bassa di quella dei bianchi, loro fanno del loro meglio per ucciderci prima di essere nati. Noi siamo bruciati vivi in ​​case popolari-trappola. I nostri fratelli e sorelle muoiono quotidianamente di eroina e metadone. I nostri bambini muoiono per avvelenamento da piombo. Milioni di persone di colore sono morte a causa di cure mediche indecenti. Questo è omicidio. (...)

Il novanta per cento della popolazione carceraria in questo paese è nera assieme a persone provenienti dal Terzo Mondo che non possono permettersi né cauzioni né avvocati. Loro ci chiamano ladri e banditi. Dicono che rubiamo. Ma non lo era chi ha rubato milioni di persone di colore dal continente africano? Siamo stati derubati del nostro linguaggio, dei nostri Dei, della nostra cultura, della nostra dignità umana, del nostro lavoro, e delle nostre vite. Ci chiamano ladri, eppure non siamo noi che rubiamo milioni di dollari ogni anno attraverso evasioni fiscali, cartelli illegali, appropriazione indebita, frodi ai consumatori, tangenti, speculazioni e truffe. Ci chiamano banditi, eppure ogni volta che le persone nere percepiscono il loro salario siamo noi che siamo derubati. Ogni volta che entriamo in un negozio nel nostro quartiere accade lo stesso. E ogni volta che paghiamo l'affitto il padrone di casa ci infila una pistola tra le costole.

Loro ci chiamano ladri
, ma noi non abbiamo rapinato e ucciso i nativi cacciandoli dalla loro patria, per poi chiamare noi stessi pionieri. Ci chiamano banditi, ma non siamo noi che stiamo depredando l'Africa, l'Asia e l'America Latina delle loro risorse naturali e dellla libertà, mentre le persone che vi abitano sono malate e affamate. I governanti di questo Paese e i loro tirapiedi hanno commesso alcuni dei più brutali crimini feroci della storia. Sono loro i banditi. Sono loro gli assassini. E dovrebbero essere trattati come tali. Questi maniaci non possono essere adatti a giudicarmi, o Clark, o qualsiasi altra persona nera sotto processo in Amerika. La gente di colore dovrebbe, e inevitabilmente, deve determinare il proprio destino. Ogni rivoluzione nella storia è stato fatta da azioni, sebbene anche le parole sono necessarie. Dobbiamo creare scudi che ci proteggano e lance che penetrano i nostri nemici. I neri devono imparare a lottare con la lotta. Dobbiamo imparare dai nostri errori. (...)

Dobbiamo difendere noi stessi e non permettere a nessuno di mancarci di rispetto. Dobbiamo ottenere la nostra liberazione con ogni mezzo necessario. E' nostro dovere combattere per la nostra libertà. E' nostro dovere vincere. Bisogna amarsi e sostenersi a vicenda. Non abbiamo nulla da perdere se non le nostre catene.

                                                    Assata Shakur  (Alla mia gente, 14 luglio 1973)

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