Non si ferma la mobilitazione degli studenti cileni che in queste
settimane sono tornati a riempire le strade di tutto il paese contro le
politiche neoliberiste del governo che stanno attaccando anche il mondo
della formazione: dopo le due manifestazioni tenutesi nel mese di Marzo,
quest’oggi studenti medi e universitari si sono dati appuntamento a
Santiago per una nuova marcha estudiantil.
150.000
persone hanno invaso le strade della capitale con un lungo corteo
composto da giovani e giovanissimi ma anche da molti genitori,
insegnanti e lavoratori della formazione che nei giorni scorsi hanno
raccolto l’invito alla mobilitazione lanciato dagli studenti.
La
manifestazione si è snodata lungo una delle arterie principali della
città, via Alameda, fino a raggiungere la stazione Mapocho: proprio qui
sono scoppiati scontri tra alcuni encapuchados che hanno
iniziato a rimuovere le transenne ‘di contenimento’ poste all’arrivo del
corteo e le forze dell’ordine, che hanno reagito duramente con idranti,
lancio di lacrimogeni e di pallottole di gomma ripiene di vernice,
usate per riconoscere chi ha partecipato agli scontri. Queste ultime in
particolare hanno causato diversi feriti perché sparate all’altezza del
viso da parte dei carabineros; almeno 6 persone sono state fermate.
Grosse
manifestazioni si sono tenute anche in diverse altre città del Cile,
come a La Serena, Valparaiso, Concepción e Temuco y Valdivia.
All’esplosione
di scontri al termine del corteo della capitale è seguita ancora una
volta la presa di distanza dei sindacati studenteschi che dall’inizio
del movimento studentesco hanno sempre cercato di marginalizzare e
criminalizzare la sua parte più conflittuale, quella dei giovani encapuchados che animano le piazze cilene.
La
giornata di oggi ha comunque rappresentato una prova importante di come
il movimento degli studenti, dal 2011 ad oggi, abbia tutt'altro che
esaurito la propria spinta e ha lanciato un messaggio chiaro al governo
di Pinera e al ministro dell'istruzione Beyer che con le loro politiche a
base di ricette neoliberiste stanno facendo dell'istruzione un mero
strumento di lucro, innalzandone sempre più i costi e restringendone le
possibilità di accesso. La manifestazione ha anche lanciato una sfida al
governo in vista delle prossime elezioni di novembre, durante le quali
le promesse elettorali non potranno non tenere conto delle
rivendicazioni dei diversi movimenti sorti in questi anni in Cile.
fonte: Infoaut.org
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