22.5.12

Breve aggiornamento sul Cile

Almeno 50.000 studenti hanno partecipato alle proteste del primo maggio in Cile contro l'attuale sistema di istruzione pubblica. Da più di un anno gli studenti cileni stanno lottando per arrivare a un cambiamento del mondo dell'istruzione legato da una parte ancora al periodo della dittatura dall'altra a un'eccessiva ingerenza di grandi gruppi economici privati che ne preservano il carattere elitario e fortemente classista.
Solo il 45 per cento degli istituti delle scuole superiori è costituito dalle tradizionali scuole pubbliche il resto è in mano ai privati, e fortemente sovvenzionato dal governo (anch'esso diretta espressione di interessi di grandi gruppi privati). Decine di scioperi di tutti isettori hanno mobilitato centinaia di migliaia di lavoratori.
Negli ultimi 12 mesi, tuttavia, l'istruzione è stata solo una delle cause che hanno mobilitato milioni di persone in tutto il paese, dando voce alla crescente ondata di rabbia verso la crescente disuguaglianza sociale cilena.
Anche se ad oggi i loro obiettivi principali non sono stati raggiunti, gli studenti hanno contribuito al calo di popolarità del magnate dei media e attuale capo del governo, Sebastian Pinera.
Una lezione che viene dalle lotte in Gran Bretagna nel 2010 (come anche ora in Québec) è che la lotta per l'istruzione si unisca con quella dei lavoratori e che sollevi quindi la questione di una società diseguale per sua stessa natura.
Se il modello capitalista non è in grado di fornire posti di lavoro, sicuramente non è in grado di fornire istruzione gratuita.
In tutte le lotte si trova il germe della rivolta sociale che esige che ciò che si produce sia distribuito in modo uniforme per soddisfare le esigenze della maggioranza e non  il contrario - ossia esclusiva di una minoranza che la accumula per alimentare questo sistema infame.

C/O Tensione - Genova

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