Mancano due settimane alle elezioni e molte nubi si
addensano sul processo democratico in Botswana. Accuse di spionaggio e
il nuovo rapporto di Survival International che stigmatizza la
violazione dei diritti umani dei boscimani sono solo gli ultimi colpi
contro il presidente Ian Khama, favorito per un secondo mandato, ma
anche spregiudicato nel mantenere il potere.
«Il partito di governo, il Botswana democratic party (Bdp) avrebbe
ingaggiato consulenti ed esperti di intelligence con denaro della
compagnia diamantifera De Beers, per intercettare e contrastare la
campagna elettorale dei partiti d’opposizione in vista delle elezioni
generali del prossimo 24 ottobre». L’accusa è stata lanciata dalle
colonne del quotidiano Botswana Guardian. Il Bdp è al governo
fin dall’indipendenza dalla Gran Bretagna (1966) e questo un sintomo di
debolezza della democrazia. Ma governare significa gestire il business
dei diamanti e dunque il Bdp sta facendo ogni sforzo per mantenere saldo
il timone.
La De Beers e il governo sono attualmente soci al 50% nella compagnia
Debswana, che secondo il sito della multinazionale è la più grande
produttrice mondiale di diamanti. Debswana contribuisce per circa il 30%
del Pil del paese e al 50% delle entrate statali. La compagnia
mineraria respinge al mittente le accuse e smentisce ogni suo
coinvolgimento nel processo elettorale. Ma non è la prima volta che la
multinazionale finisce nel mirino della stampa locale. Quattro anni fa
fu il settimanale d'inchiesta Sunday Standard a pubblicare
articoli su un finanziamento della De Beers al partito di governo, per
complessivi 500 milioni di dollari. Cifre enormi, ma congrue per chi
deve garantirsi affari miliardari.
Ieri, infine, è arrivato l’ultimo rapporto di Survival International,
il movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni, che punta il
dito contro gli abusi, i pestaggi, gli arresti e le uccisioni dei
boscimani del Kalahari per mano delle guardie forestali e della polizia.
Il governo accusa i boscimani di bracconaggio, ma la ragione vera sono
ancora i diamanti. La Central Kalahari Game Reserve è stata creata nel
1961 per permettere ai boscimani di mantenere il loro stile di vita di
cacciatori-raccoglitori. Ma quando
negli anni Ottanta sono stati scoperti giacimenti di diamanti
all’interno della riserva, la presenza dei boscimani non è più gradita.
Nel 2006 una sentenza della Corte Suprema del Botswana ha
riconosciuto il diritto dei boscimani a vivere e cacciare all’interno
della riserva. Il governo, tuttavia, ha emesso un divieto nazionale di
caccia che, di fatto, riduce alla fame i boscimani per costringerli ad
abbandonare la loro terra. E allora che le accuse di bracconaggio
diventano il pretesto per cacciare inquilini non graditi alle
multinazionali dei diamanti ma legittimi custodi di quella terra.
fonte: Nigrizia
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