12.10.14

Urne e diamanti

Mancano due settimane alle elezioni e molte nubi si addensano sul processo democratico in Botswana. Accuse di spionaggio e il nuovo rapporto di Survival International che stigmatizza la violazione dei diritti umani dei boscimani sono solo gli ultimi colpi contro il presidente Ian Khama, favorito per un secondo mandato, ma anche spregiudicato nel mantenere il potere.
«Il partito di governo, il Botswana democratic party (Bdp) avrebbe ingaggiato consulenti ed esperti di intelligence con denaro della compagnia diamantifera De Beers, per intercettare e contrastare la campagna elettorale dei partiti d’opposizione in vista delle elezioni generali del prossimo 24 ottobre». L’accusa è stata lanciata dalle colonne del quotidiano Botswana Guardian. Il Bdp è al governo fin dall’indipendenza dalla Gran Bretagna (1966) e questo un sintomo di debolezza della democrazia. Ma governare significa gestire il business dei diamanti e dunque il Bdp sta facendo ogni sforzo per mantenere saldo il timone.
La De Beers e il governo sono attualmente soci al 50% nella compagnia Debswana, che secondo il sito della multinazionale è la più grande produttrice mondiale di diamanti. Debswana contribuisce per circa il 30% del Pil del paese e al 50% delle entrate statali. La compagnia mineraria respinge al mittente le accuse e smentisce ogni suo coinvolgimento nel processo elettorale. Ma non è la prima volta che la multinazionale finisce nel mirino della stampa locale. Quattro anni fa fu il settimanale d'inchiesta Sunday Standard a pubblicare articoli su un finanziamento della De Beers al partito di governo, per complessivi 500 milioni di dollari. Cifre enormi, ma congrue per chi deve garantirsi affari miliardari.
Ieri, infine, è arrivato l’ultimo rapporto di Survival International, il movimento mondiale per i diritti dei popoli indigeni, che punta il dito contro gli abusi, i pestaggi, gli arresti e le uccisioni dei boscimani del Kalahari per mano delle guardie forestali e della polizia. Il governo accusa i boscimani di bracconaggio, ma la ragione vera sono ancora i diamanti. La Central Kalahari Game Reserve è stata creata nel 1961 per permettere ai boscimani di mantenere il loro stile di vita di cacciatori-raccoglitori. Ma quando negli anni Ottanta sono stati scoperti giacimenti di diamanti all’interno della riserva, la presenza dei boscimani non è più gradita.
Nel 2006 una sentenza della Corte Suprema del Botswana ha riconosciuto il diritto dei boscimani a vivere e cacciare all’interno della riserva. Il governo, tuttavia, ha emesso un divieto nazionale di caccia che, di fatto, riduce alla fame i boscimani per costringerli ad abbandonare la loro terra. E allora che le accuse di bracconaggio diventano il pretesto per cacciare inquilini non graditi alle multinazionali dei diamanti ma legittimi custodi di quella terra.


fonte: Nigrizia

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