Il 28 dicembre 2013 il ventiduenne
operaio cinese Ming Kunpeng si è suicidato perché ammalato di leucemia,
causata dal benzene, prodotto cancerogeno costretto a manipolare
quotidianamente, senza adeguate protezioni, nella fabbrica di prodotti
elettronici ASM Pacific Technology, fornitrice di Apple. Uno dei tanti
operai cinesi del settore spinti al suicidio dalle disperate condizioni
di lavoro e di vita. La sua storia è una delle numerose storie
raccontate nel documentario “Chi paga il prezzo? Il costo umano
dell’elettronica” dei registi Heather White e Lynn Zhang, che hanno
condotto un’indagine sull’utilizzo dei prodotti chimici tossici a cui
sono esposti milioni di operai cinesi durante la produzione di iPhone,
iPad e di altri prodotti venduti nel mercato globale.
Un problema di enorme portata dato che
tre quarti della popolazione mondiale ha accesso ai cellulari, e che
circa la metà di essi è prodotta in Cina, dove è consentito l’utilizzo,
spesso senza adeguata protezione, del benzene, un solvente industriale
vietato in molti paesi.
L’aumento della domanda di elettronica a basso costo è pagato a caro prezzo dai lavoratori cinesi, con la perdita della salute e della vita. Secondo le statistiche ufficiali del governo cinese ogni 5 ore un lavoratore è avvelenato da prodotti chimici tossici, per la maggior parte benzene, secondo gli esperti molti di più.
Le fabbriche di elettronica utilizzano oltre al benzene prodotti che sono tossine per il sistema riproduttivo come il toluene, e neurotossine come l’N-esano.
Nessuna merce prodotta nel sistema capitalistico, neppure un semplice cellulare, è inoffensiva in quanto frutto dello sfruttamento della forza lavoro, e dell’assoggettamento della vita umana al cieco profitto.
L’aumento della domanda di elettronica a basso costo è pagato a caro prezzo dai lavoratori cinesi, con la perdita della salute e della vita. Secondo le statistiche ufficiali del governo cinese ogni 5 ore un lavoratore è avvelenato da prodotti chimici tossici, per la maggior parte benzene, secondo gli esperti molti di più.
Le fabbriche di elettronica utilizzano oltre al benzene prodotti che sono tossine per il sistema riproduttivo come il toluene, e neurotossine come l’N-esano.
Nessuna merce prodotta nel sistema capitalistico, neppure un semplice cellulare, è inoffensiva in quanto frutto dello sfruttamento della forza lavoro, e dell’assoggettamento della vita umana al cieco profitto.
Per proteggere la salute dei salariati
dell’elettronica esistono in realtà prodotti alternativi a quelli
tossici, 626 secondo la lista stilata dall’organizzazione no-profit
“Segretariato Internazionale per la Chimica”. Il costo dei loro
sostituti si aggirerebbe su un misero dollaro per cellulare, a fronte di
profitti miliardari intascati dal padronato. Ad es., nel 2013 Apple ha
registrato profitti per $37MD!!!
La denuncia di questi omicidi bianchi comparsa originalmente sul sito della ong. Other Words è poi stata ripresa da grandi testate come Foreign Policy in Focus e da Asia Times, certo non per motivi umanitari ma per combattere la competizione “sleale” della Cina.
La Cina – capofila dei BRICS, i 5 maggiori paesi “emergenti” – è in realtà una grande potenza che già quest’anno si prevede superi il PIL Usa calcolato a parità di potere di acquisto. In competizione con l’India la Cina si è aggiudicata la sede della Banca di Sviluppo dei Brics istituita in occasione del sesto e più importante vertice riunito a metà luglio in Brasile. Banca di Sviluppo che rappresenta in prospettiva un’alternativa alla Banca Mondiale e all’FMI.
La denuncia di questi omicidi bianchi comparsa originalmente sul sito della ong. Other Words è poi stata ripresa da grandi testate come Foreign Policy in Focus e da Asia Times, certo non per motivi umanitari ma per combattere la competizione “sleale” della Cina.
La Cina – capofila dei BRICS, i 5 maggiori paesi “emergenti” – è in realtà una grande potenza che già quest’anno si prevede superi il PIL Usa calcolato a parità di potere di acquisto. In competizione con l’India la Cina si è aggiudicata la sede della Banca di Sviluppo dei Brics istituita in occasione del sesto e più importante vertice riunito a metà luglio in Brasile. Banca di Sviluppo che rappresenta in prospettiva un’alternativa alla Banca Mondiale e all’FMI.
Le posizioni che il capitalismo cinese
va conquistandosi a livello globale sono il frutto del plusvalore che
estrae anzitutto dai salariati cinesi, dal loro supersfruttamento in
condizioni di lavoro precarie subite per la mancanza o debolezza di
un’organizzazione autonoma di classe. Il numero delle vittime di
malattie professionali è aumentato negli ultimi anni in modo
esponenziale, nel 2010 un nuovo caso diagnosticato ogni dieci minuti. Al
di là del sindacato di Stato, ACFTU, esistono in Cina organizzazioni
ong, come ad esempio Labour Action China (LAC) attiva soprattutto nel
Sud, che forniscono ai lavoratori che vi si rivolgono strumenti
culturali e organizzativi e para-legali a difesa dei loro diritti, anche
nei confronti delle istituzioni governative. La rapida e violenta
crescita del capitalismo cinese porta in ogni caso con se anche forti
contraddizioni, che si riflettono nell’aumento delle proteste. LAC
informa che dal 1996 al 2003 il numero annuale degli scioperi operai e
delle proteste dei contadini è aumentato da 8700 a oltre 90 000, secondo
alcuni ricercatori nel 2010 ci sarebbero state 180 000 manifestazioni
di massa. È da prevedere che dall’esperienza di questi movimenti di
lotta nasceranno e si rafforzeranno anche organizzazioni politiche di
classe. Il gigante capitalistico cinese può generare un avversario di
classe altrettanto potente che cercherà di abbatterlo.
Sintesi dell’inchiesta documentario
Il filmato inizia vantando l’esperienza di Apple nella produzione di
prodotti elettronici capace di migliorare la vita di tutti coloro che li
utilizzano, bambini cinesi che studiano o giocano, giovani occidentali,
neri, orientali ripresi in varie attività di svago e di lavoro. La
tecnologia che aiuta…
E poi la domanda: Chi ne paga il prezzo? seguono interviste a lavoratori dell’elettronica. Un ragazzo a circa 13 anni ha interrotto gli studi e abbandonato il villaggio per andare a lavorare, per integrare il salario guadagnato in miniera dal padre, e la madre sparita nella grande città alla ricerca di un lavoro. Le luci e i grattacieli di una grande metropoli, una ragazza di 14 anni entra in fabbrica, perché i genitori devono lavorare sodo un intero anno per pagarle gli studi.
In Cina ogni anno oltre 12 milioni di adolescenti se ne vanno da casa per trovare un lavoro, fanno parte dei 260 milioni di cinesi costretti a migrare dalle campagne per guadagnarsi da vivere. Poi la catena di montaggio di una fabbrica di cellulari, dalle 8 alle 23 … condizioni di lavoro insostenibili, polveri … ventilazione assente.
Un giovane operaio di 26 anni, dovrebbe essere il miglior periodo della sua vita, invece si ammala di una forma aggressiva di leucemia, causata dal benzene, un carcinogeno di prima categoria … un padre di famiglia in ospedale, stessa diagnosi … 28 trattamenti di chemioterapia, dolore alle ossa, come se migliaia di formiche lo stessero divorando… Un altro operaio ammalato, da sei anni in ospedale: mi sento prigioniero, sento che la vita è finita, non so proprio cosa fare. Ci sono voluti 19 mesi per dimostrare che la malattia era causata dal lavoro … ho mandato petizioni al governo, sono sempre state respinte. Il mio compagno di lavoro è stato chiamato dal capo, gli ha intimato di non dire agli altri operai perché ero ammalato.
Il primo ragazzo intervistato è ora in ospedale, gli è stata negato il riconoscimento di malattia professionale e di conseguenza il risarcimento. I suoi compagni di lavoro lo hanno accompagnato in ospedale, e gli pagano le cure. Ha lavorato tanto, troppo, per aiutare la madre, tutto però adesso è finito.
In Cina circa 200 milioni di salariati lavorano in condizioni pericolose.
E poi la domanda: Chi ne paga il prezzo? seguono interviste a lavoratori dell’elettronica. Un ragazzo a circa 13 anni ha interrotto gli studi e abbandonato il villaggio per andare a lavorare, per integrare il salario guadagnato in miniera dal padre, e la madre sparita nella grande città alla ricerca di un lavoro. Le luci e i grattacieli di una grande metropoli, una ragazza di 14 anni entra in fabbrica, perché i genitori devono lavorare sodo un intero anno per pagarle gli studi.
In Cina ogni anno oltre 12 milioni di adolescenti se ne vanno da casa per trovare un lavoro, fanno parte dei 260 milioni di cinesi costretti a migrare dalle campagne per guadagnarsi da vivere. Poi la catena di montaggio di una fabbrica di cellulari, dalle 8 alle 23 … condizioni di lavoro insostenibili, polveri … ventilazione assente.
Un giovane operaio di 26 anni, dovrebbe essere il miglior periodo della sua vita, invece si ammala di una forma aggressiva di leucemia, causata dal benzene, un carcinogeno di prima categoria … un padre di famiglia in ospedale, stessa diagnosi … 28 trattamenti di chemioterapia, dolore alle ossa, come se migliaia di formiche lo stessero divorando… Un altro operaio ammalato, da sei anni in ospedale: mi sento prigioniero, sento che la vita è finita, non so proprio cosa fare. Ci sono voluti 19 mesi per dimostrare che la malattia era causata dal lavoro … ho mandato petizioni al governo, sono sempre state respinte. Il mio compagno di lavoro è stato chiamato dal capo, gli ha intimato di non dire agli altri operai perché ero ammalato.
Il primo ragazzo intervistato è ora in ospedale, gli è stata negato il riconoscimento di malattia professionale e di conseguenza il risarcimento. I suoi compagni di lavoro lo hanno accompagnato in ospedale, e gli pagano le cure. Ha lavorato tanto, troppo, per aiutare la madre, tutto però adesso è finito.
In Cina circa 200 milioni di salariati lavorano in condizioni pericolose.
fonte: Combat-coc.org
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